La fabbrica degli stronzi: il teatro tagliente e originale

Lo spettacolo che mette in scena la miseria umana con livida ironia

di Monica Pizzurro

Hai presente quelle scene da funerale dove ci si commuove, si piange, si ricorda il passato con amore e nostalgia?
Dimenticale.

Il 9 maggio 2025, nel cuore di Palermo, va in scena “La fabbrica degli stronzi” allo Spazio Franco, all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa. Il nuovo spettacolo è firmato da due compagnie che hanno fatto della provocazione intelligente la loro cifra stilistica: Maniaci d’Amore e Kronoteatro. Due realtà che, quando salgono sul palco, non hanno paura di sporcarsi le mani e di sporcarle anche a chi guarda.

Uno spettacolo che ci mette davanti allo specchio: piccola sinossi.

“La fabbrica degli stronzi” racconta una famiglia spezzata, vista attraverso il filtro distorto del ricordo e del rancore.

Siamo in una stanza. C’è una salma da preparare. Una madre da lavare, truccare, vestire. Ma quello che dovrebbe essere un ultimo gesto d’amore si trasforma in una seduta collettiva di accuse, sarcasmo, vittimismo e verità ambigue.
I tre figli, Tommaso Bianco, Francesco d’Amore e Luciana Maniaci,passano in rassegna gli episodi di una vita familiare che, forse, non è stata nemmeno così tragica. Ma nel loro racconto diventa un catalogo di traumi, una scusa per continuare a non crescere.

La colpa è sempre degli altri. Della madre. Del mondo. Del lavoro. Dei bulli. Del sesso opposto.

Chi sono Maniaci d’Amore e Kronoteatro?

I Maniaci d’Amore, duo teatrale nato a Palermo e composto da Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, portano avanti da anni una poetica fatta di testi surreali, grotteschi e profondamente umani. Al loro stile visionario si affianca quello più crudo e tagliente di Kronoteatro, compagnia ligure nota per il suo linguaggio diretto e abrasivo. Insieme, danno vita a un progetto teatrale potente e originale, che unisce due sguardi diversi ma complementari.

La regia è firmata congiuntamente dalle due compagnie, mentre in scena, oltre agli autori, troviamo anche Maurizio Sguotti. Le scene e i costumi sono curati da Francesca Marsella, mentre il disegno luci e la direzione tecnica portano la firma di Alex Nesti. Lo spettacolo è prodotto da Kronoteatro, in coproduzione con il Teatro Nazionale di Genova e con il sostegno di Residenze PimOff Milano.

Il paradigma della vittima: un tema più attuale che mai

Lo spettacolo si ispira a letture contemporanee fondamentali come “Critica della vittima” di Daniele Giglioli e “La società senza dolore” di Byung-chul Han, per affrontare con ironia e brutalità uno dei tratti distintivi del nostro tempo: la tendenza a identificarsi sempre con chi subisce, mai con chi agisce.

Nel mondo descritto da “La fabbrica degli stronzi”, il dolore diventa uno status symbol. La colpa, un’eredità facile da distribuire. La responsabilità personale? Un concetto dimenticato.

Un’ora di teatro feroce (e necessario)

In scena a Palermo, in uno degli spazi più attivi e sperimentali della città , nel complesso culturale della Zisa,  La fabbrica degli stronzi è un’ora di teatro che fa ridere, fa male, e fa pensare.
Una riflessione sul ruolo della famiglia, sulla cultura del vittimismo, e su come impariamo a raccontarci — anche (e soprattutto) quando mentiamo.

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