L’Accademia del Ricercare porta Telemann nell’incanto dell’Oratorio di Santa Cita

La magia del barocco tedesco rivive a Palermo

Il 7 giugno alle 19, l’Oratorio di Santa Cita si trasformerà in un salotto musicale del Settecento, accogliendo l’Accademia del Ricercare per un appuntamento imperdibile della XIV stagione concertistica di MusicaMente. L’ensemble torinese, guidato da musicisti di calibro internazionale, presenta “Telemann Mon Amour”, un concerto che celebra uno dei giganti della musica barocca europea.

La formazione vede protagonisti Lorenzo Cavasanti e Luisa Busca ai flauti, insieme ad Arianna Zambon all’oboe, Alberto Pisani al violoncello, Laura La Vecchia alla tiorba e Claudia Ferrero al clavicembalo. Questo sestetto di virtuosi promette di restituire al pubblico palermitano l’eleganza e la raffinatezza della musica cameristica settecentesca, in una cornice architettonica che già di per sé costituisce un capolavoro artistico.

Accademia del Ricercare

Georg Philipp Telemann: il compositore dalla penna instancabile

Al centro della serata figura Georg Philipp Telemann, compositore tedesco la cui prolificità ha dell’incredibile. Nato a Magdeburgo nel 1681 e morto ad Amburgo nel 1767, Telemann ha attraversato un’epoca di straordinaria creatività musicale, lasciando un’eredità compositiva praticamente inesauribile. La sua produzione strumentale comprende oltre 250 sonate con o senza basso continuo, 54 corali per organo e circa 300 brani per clavicembalo, testimoniando una creatività che non conobbe mai pause.

Il programma della serata attraversa diverse sfaccettature del genio telemanniano, dalla Triosonata in la minore alla Sonata per oboe, passando per i celebri Esercizii musici. Ogni composizione rivela la capacità del maestro tedesco di coniugare rigore contrappuntistico e immediatezza melodica, creando un linguaggio musicale che ancora oggi affascina per la sua modernità espressiva.

Trent’anni di eccellenza musicale internazionale

L’ensemble Accademia del Ricercare porta con sé un bagaglio di esperienza che parla da solo: oltre mille concerti in trent’anni di attività, esibizioni nei più prestigiosi festival internazionali e collaborazioni con istituzioni musicali di primo piano. Dal Bruges Festival Internazionale delle Fiandre al Festival de La Chaise Dieu, dal Bolzano Festival alle tournée in Spagna, Germania e Giappone, l’ensemble ha conquistato pubblico e critica ovunque si sia esibito.

Questa reputazione internazionale trova le sue radici in un approccio filologico rigoroso alla musica antica, unito a una sensibilità interpretativa che sa rendere contemporanea la bellezza del passato. I musicisti dell’Accademia del Ricercare non si limitano a eseguire spartiti storici, ma li fanno rivivere con quella spontaneità e quella passione che dovevano caratterizzare le prime esecuzioni nelle corti e nei salotti del Settecento.

Un’esperienza musicale accessibile a tutti

L’associazione MusicaMente ha pensato a diverse modalità di partecipazione per rendere la musica colta accessibile a un pubblico ampio. L’abbonamento all’intera stagione costa 110 euro, mentre il ridotto per under 25, over 65 e possessori di specifiche carte fedeltà è di 90 euro. Chi preferisce partecipare al singolo concerto può acquistare il biglietto a 10 euro, 8 euro per le categorie con diritto alla riduzione, mentre gli studenti del conservatorio pagano solo 5 euro.

Questa politica dei prezzi riflette la volontà di avvicinare alla musica classica anche i giovani e le fasce di popolazione che potrebbero essere scoraggiate da costi troppo elevati. Peraltro, l’Oratorio di Santa Cita rappresenta una location ideale per questo tipo di concerti, offrendo un’acustica naturale e un’atmosfera intima che favorisce l’ascolto e la concentrazione.

L’appuntamento del 7 giugno alle 19 promette di essere molto più di un semplice concerto: un viaggio nel tempo alla scoperta di sonorità che hanno attraversato i secoli senza perdere il loro fascino originario. L’incontro tra la maestria dell’Accademia del Ricercare e la bellezza della musica di Telemann, in una cornice architettonica di rara suggestione, offre l’opportunità di vivere un’esperienza estetica completa e coinvolgente.

Articolo di
Filippo Zimbili

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