Angels with Dirty Faces: la miniera di Grubić

Cosa succede quando l’arte contemporanea incontra il verismo ottocentesco? Quando un artista croato racconta il lavoro in miniera con lo stesso pathos di un pittore siciliano dell’Ottocento? Succede “Angels with Dirty Faces”, il potente progetto visivo di Igor Grubić, in mostra dal 12 giugno al 6 settembre 2025 al Museo Riso di Palermo, evento collaterale alla mostra “Onofrio Tomaselli e il verismo in Sicilia” ospitata alla GAM Empedocle Restivo.

Un dialogo tra secoli, tra Sicilia e Balcani

A 120 anni dalla creazione de I carusi, capolavoro di denuncia sociale del pittore bagherese Onofrio Tomaselli, Grubić rilancia il tema dello sfruttamento sul lavoro attraverso un linguaggio contemporaneo e dirompente: un video di 17 minuti e una serie fotografica che mettono in scena angeli che rinunciano all’immortalità per scendere nei cunicoli delle miniere, sporchi di carbone e colmi di dignità.

L’opera, nata nel 2000 e pensata per il Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, si ispira alle proteste dei minatori di Kolubara, momento chiave nella caduta del regime di Milošević. Ma il riferimento si allarga: i corpi anneriti, i volti stanchi ma fieri, parlano anche di noi, della nostra storia. Dei carusi siciliani, bambini costretti a lavorare nelle miniere di zolfo, che Tomaselli ritrasse con sguardo impietoso ma empatico.

La poesia della lotta, tra cinema e memoria

“Angels with Dirty Faces” cita apertamente “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders: quegli angeli decaduti sono lavoratori, sono eroi della fatica quotidiana. Tra documentario e finzione, Grubić costruisce una narrazione poetica e politica, in bilico tra passato e presente, tra la memoria e l’oggi.

La mostra, curata da Daniela Brignone, Evelina De Castro e Rosaria Raffaele Addamo, è un’occasione rara per vedere il lavoro di un artista che ha rappresentato la Croazia alla 58ª Biennale di Venezia. Grubić è noto per le sue opere radicali, empatiche e visivamente potenti, in cui la politica è sempre vissuta a livello umano.

Un ponte tra Palermo, Belgrado e Modica

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Museo Riso e la Galleria Laveronica di Modica, sempre attenta a portare in Sicilia voci contemporanee capaci di far riflettere, scuotere, ispirare.

In un tempo in cui il lavoro è ancora spesso sfruttamento, precarietà, rischio invisibile, “Angels with Dirty Faces” ci ricorda che la dignità operaia non ha confini né scadenza. Che quei volti anneriti, ieri come oggi, sono immagini sacre. E che l’arte sa ancora scavare, come un piccone, dentro la realtà.

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