Agrigento celebra Falcone e Borsellino: la mostra che trasforma memoria in cultura
Il 21 giugno, data simbolica a metà tra le stragi di Capaci e via D’Amelio, la Fondazione Agrigento2025 ha inaugurato al Teatro Pirandello la mostra fotografica “L’eredità di Falcone e Borsellino”, promossa nell’ambito del programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura.
I giornalisti Francesco Nicastro e Franco Nuccio hanno curato il percorso espositivo, raccontando in immagini le vite dei due magistrati simbolo dell’antimafia, dall’infanzia alla tragica fine. Hanno scelto scatti privati delle famiglie Falcone e Borsellino e fotografie d’archivio ANSA per restituire un racconto umano, intenso, diretto.
“L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio civile e morale che la Repubblica deve custodire e valorizzare”, ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio letto dalla presidente della Fondazione, Maria Teresa Cucinotta.
I giovani al centro della memoria
Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, ha parlato con forza:
“Ricordiamo esattamente dov’eravamo il giorno delle stragi. Abbiamo il dovere di trasferire questa memoria ai nostri figli e nipoti. Per questo entro nelle scuole di tutta Europa: nessuno deve dimenticare”.
Alla cerimonia sono arrivati anche gli studenti del Convitto Nazionale di Palermo, frequentato da Falcone e oggi a lui intitolato, insieme ai giovani musicisti del Conservatorio Toscanini di Ribera, che hanno eseguito l’inno nazionale.
Il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè ha dichiarato:
“Falcone e Borsellino sono riferimenti imprescindibili per chi crede nella legalità, nella convivenza civile e in un progresso sociale libero dall’oppressione criminale”.
Mostra, teatro e cinema: la cultura come risposta
Durante l’evento, la Fondazione Agrigento2025 ha proiettato un docufilm con le testimonianze di Maria Falcone, Rita Borsellino, i magistrati del pool antimafia come Leonardo Guarnotta, Pietro Grasso, Giuseppe Ayala, e tanti altri colleghi e giornalisti.
Sul palco, Simone Luglio e Giovanni Santangelo hanno portato in scena “L’ultima estate”, il testo teatrale scritto da Claudio Fava, che racconta l’ultima stagione di vita dei due giudici con un impatto emotivo fortissimo. Lo spettacolo ha già raggiunto il pubblico italiano e internazionale, dalla Sicilia fino alla Corte di giustizia europea a Lussemburgo.
Agrigento unisce i territori nella memoria
Accanto alla presidente Cucinotta e al sindaco Miccichè, hanno partecipato l’assessora regionale Giusi Savarino, i sindaci di Montevago, Sambuca di Sicilia, Castrofilippo, Campobello di Licata, Naro, il presidente del Tribunale di Agrigento Giuseppe Melisenda Giambertoni e il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca.
Perché Falcone e Borsellino non sono solo figure storiche, ma punti di riferimento attivi per costruire una società più giusta. Con questa mostra, Agrigento manda un messaggio chiaro: la cultura è uno strumento contro l’oblio.