Stefano Bombardieri porta la sua arte monumentale tra i templi di Selinunte

Un’arte che sussurra tra le rovine

Il silenzio solenne di Selinunte si prepara ad accogliere una presenza inedita. Stefano Bombardieri trasforma infatti il celebre parco archeologico siciliano in un palcoscenico di riflessione contemporanea, dove l’arte diventa messaggera di urgenze ambientali. La sua personale “Pericolo estinzione. Impronte in suoli antichi“, curata da Anna Lisa Ghirardi, inaugura sabato 21 giugno alle 19, creando quindi un ponte audace tra passato millenario e presente fragile.

Le quindici sculture monumentali dell’artista si dispongono strategicamente attorno alla Collina Orientale, dialogando di conseguenza con i resti dei templi dorici in un confronto che trascende i secoli. Rinoceronti sovradimensionati, gorilla dal silenzio eloquente, struzzi dalle cromie pop e coleotteri misteriosi popolano questo scenario unico, mentre bambini scolpiti mantengono precari equilibri su antichi crani fossili.

L’ecologia dell’arte incontra l’archeologia

La scelta di Selinunte non è affatto casuale. Questo sito rappresenta infatti un esempio straordinario di resilienza ecologica, dove il tempo non ha distrutto ma piuttosto trasformato, permettendo così alla natura di riappropriarsi degli spazi con rispetto e armonia. Stefano Bombardieri trova qui il contesto ideale per la sua battaglia artistica in difesa dell’ambiente, trasformando pertanto uno dei luoghi più straordinari del Mediterraneo in una piattaforma di consapevolezza.

L’iconografia animale che caratterizza il lavoro di Bombardieri assume inoltre in questo contesto una forza evocativa particolare. Le sue creature, definite dall’artista come “testimoni muti ma eloquenti di un’umanità smarrita che sta ancora cercando le sue tracce“, si ergono quindi come sentinelle del tempo, guardiani di una memoria che rischia di andare perduta.

Un progetto di respiro nazionale

L’iniziativa, prodotta da Bottega Creativa e promossa dal Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, ha ottenuto inoltre il prestigioso patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questo riconoscimento sottolinea quindi l‘importanza del messaggio veicolato dall’esposizione e la sua rilevanza nel dibattito contemporaneo sui temi ambientali.

La mostra, che rimarrà visitabile fino al 31 dicembre 2026, rappresenta tuttavia un esperimento coraggioso di integrazione tra arte contemporanea e patrimonio archeologico. Prima dell’inaugurazione serale, alle 18 è prevista infatti una visita stampa condotta dallo stesso Bombardieri, che guiderà di conseguenza i partecipanti attraverso il percorso delle sue creazioni monumentali.

Riflessioni tra presente e passato

Il lavoro di Stefano Bombardieri si interroga con urgenza crescente sul tema della fragilità della vita in un’epoca segnata da multiple crisi. Le sue sculture, presenze stranianti eppure profondamente evocative, parlano infatti di un presente caratterizzato da crisi ambientali, perdita di senso e declino etico. In questo scenario, l’arte diventa quindi strumento di resistenza e di denuncia.

L’artista sceglie di collocare le sue riflessioni in un luogo dove il dialogo con la storia è inevitabile. Selinunte, con i suoi templi che sfidano il tempo e la sua natura che ha saputo rigenerarsi, offre infatti una lezione di continuità e trasformazione che amplifica il messaggio delle sculture contemporanee.

La mostra promette quindi di essere molto più di una semplice esposizione artistica, configurandosi piuttosto come un’esperienza immersiva che invita alla riflessione sul nostro rapporto con l’ambiente e sulla responsabilità che abbiamo verso le generazioni future.

Articolo di
Filippo Zimbili

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