Un format inedito per raccontare l’Italia che cambia
Il Teatro Biondo di Palermo ha scelto innanzitutto una location d’eccezione per la sua stagione estiva: il suggestivo Chiostro della GAM – Galleria d’Arte Moderna “Empedocle Restivo”, nel complesso monumentale di Sant’Anna. Di conseguenza, Biondo D’estate rappresenta una proposta culturale ambiziosa che unisce teatro civile e nuova drammaturgia in un calendario ricco di contenuti dal forte impatto sociale.
Infatti, il direttore Valerio Santoro ha presentato il programma presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, alla presenza del Vicesindaco Giampiero Cannella, della direttrice della GAM Maria Francesca Martinez Tagliavia e inoltre di Renata Sansone, Amministratrice delegata di Civita Sicilia. Pertanto, la rassegna prende il via giovedì 19 giugno con un calendario che attraversa tematiche di stringente attualità, dalla lotta alla mafia alle questioni sociali contemporanee.
Verità scomode e memorie storiche
Inizialmente, l’apertura è affidata a “La grande menzogna” di Claudio Fava, con David Coco nei panni del giudice Paolo Borsellino. Significativamente, il testo affronta “il furto di verità che l’Italia ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi e sfacciate menzogne“. Tuttavia, l’approccio dramaturgico è innovativo: Borsellino viene raccontato “non più nell’agonia e nella morte, ma nella condizione risolta di chi non c’è più e vuol riepilogare le cose accadute, con il divertito distacco di chi è ormai oltre e altrove“. Successivamente, la replica è prevista per il 20 giugno.
Inoltre, il tema della denuncia sociale prosegue il 21 giugno con “La caja de concreto – La scatola di cemento” di Alessandro Ienzi, dove Lorent Saleh racconta la sua drammatica esperienza di sequestro e tortura in Venezuela. In questo modo, il teatro diventa così “potente strumento di testimonianza e denuncia“, esplorando allo stesso tempo le sfumature dell’animo umano tra violenza e generosità.
Classici reinventati e riflessioni contemporanee
Proseguendo, il 24 e 25 giugno Peppino Mazzotta sarà protagonista di “Radio Argo Suite“, riscrittura dell’Orestea di Eschilo firmata dal poeta Igor Esposito. Specificamente, la performance unisce voce e musica in una proposta dalla “forte vocazione libertaria e ribelle“, che mette in scena lo scontro tra “la bestemmia malata del potere e il disperato canto di chi il potere rifugge“. Infatti, l’autore punta a farci dimenticare “il linguaggio edulcorato, diluito e politicamente corretto della cronaca contemporanea“, proponendo invece “un parlare franco e appassionato, senza censure né compromessi“.
Successivamente, il 27 e 28 giugno tocca a Rosario Lisma con “Giusto“, monologo che racconta la storia di un impiegato intelligente e mite in un mondo di “spietato cinismo”, una sorta di moderno Fantozzi o del principe Myškin dostoevskijano. Di conseguenza, attraverso l’ironia, lo spettacolo invita alla riflessione sulla “deriva disumana della società di oggi“.
Donne, potere e identità
Proseguendo nella programmazione, il 2 e 3 luglio Euridice Axen interpreta “Ragazze all’ingrosso” di Rossella Pugliese, con la regia di Nadia Baldi. Chiaramente, lo spettacolo analizza la condizione femminile nel mondo dello spettacolo, affrontando temi scottanti come il corpo che diventa “merce di scambio, oggetto nelle mani di uomini di potere“. In particolare, le autrici ripercorrono storie vere di donne, interrogandosi su quanto si sia disposte a spingersi per assecondare “desideri e perversioni che vanno oltre la legalità e il buon senso“.
Genio siciliano e tradizione musicale
Continuando il percorso culturale, l’8 e 9 luglio Mario Incudine dà vita ad “Archimede“, un dialogo immaginario dove il genio siracusano ripercorre la propria esistenza nel limbo che precede la morte. Inoltre, la drammaturgia integra le musiche dello stesso Incudine, eseguite dal vivo da Antonio Vasta, in un racconto che attraversa “leggende e verità, invenzioni e storia“, facendo dell’inventore siciliano un paradigma del presente.
Tuttavia, serata d’onore il 18 e 19 luglio con Peppe Barra in “Buonasera a tutti – Dai miei disordinati appunti“. Infatti, il maestro del teatro musicale ripercorre la sua straordinaria carriera, dai ricordi di infanzia a Procida agli anni con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, in “un viaggio nella vita dell’uomo e dell’artista” attraverso oltre sessant’anni di teatro e canzone.
La chiusura con una controstoria d’Italia
Infine, Biondo D’estate si conclude il 22 e 23 luglio con “Terroni – La vera storia dell’Unità d’Italia“, adattamento del bestseller di Pino Aprile. Significativamente, lo spettacolo ribalta le narrazioni ufficiali, raccontando i retroscena di una “conquista forzata” attraverso 160 anni di verità taciute. Pertanto, la rappresentazione è accompagnata da un coro di ballate popolari con musiche di Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo.
Spazio alla nuova drammaturgia
Parallelamente agli spettacoli principali, inoltre, la rassegna ospita cinque letture sceniche dei testi finalisti del Premio Nazionale Teatro Biondo per la nuova drammaturgia. Specificatamente, gli allievi della Scuola del Biondo presenteranno brani delle opere il 20, 25 e 28 giugno e il 3 e 9 luglio alle 19.00, mentre l’11 luglio verrà proclamato il vincitore del Premio, presidiato da Giovanni Puglisi.
Informazioni pratiche e prezzi
Per quanto riguarda i costi, i biglietti per i singoli spettacoli costano 18 euro (ridotto 15 euro), mentre sono disponibili diverse card: 9 spettacoli a 120 euro (ridotto abbonati 100 euro), 7 spettacoli a scelta a 100 euro (ridotto 85 euro), 5 spettacoli a scelta a 80 euro (ridotto 70 euro). Inoltre, le letture sceniche costano 6 euro con consumazione, 20 euro abbinate allo spettacolo seguente.
Dunque, le prevendite sono attive al Botteghino del Teatro Biondo in via Roma 258, alla biglietteria della GAM in via Sant’Anna 21 e su vivaticket.it. Infine, il botteghino è aperto dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Articolo di
Filippo Zimbili