Sono stati finalmente svelati ieri, mercoledì 30 aprile, presso la suggestiva Sala Carapezza dello Steri, i dettagli completi della quarta edizione del Genio di Palermo, l’atteso festival organizzato dall’Università di Palermo in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori. L’evento, che si svolgerà nei fine settimana dal 9 al 25 maggio 2025, si preannuncia come un’esperienza unica alla scoperta del patrimonio culturale, scientifico e naturalistico della città, rappresentando un’evoluzione significativa rispetto alle precedenti edizioni.
Tre weekend di meraviglie: il programma della quarta edizione
La quarta edizione del Genio di Palermo si articolerà in tre weekend consecutivi (9-11 maggio, 16-18 maggio, 23-25 maggio), offrendo un programma straordinariamente ricco: venti luoghi da esplorare, trenta esperienze uniche e quindici passeggiate tematiche che sveleranno angoli inediti della città.
“Con grande orgoglio presentiamo questa quarta edizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori” ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri durante la presentazione.
“È ancora più ricca rispetto alle precedenti, offre numerosi luoghi da visitare, esperienze inedite da vivere e una squadra di testimoni di bellezza e sentinelle del sapere che si è ulteriormente ampliata“.
Il Rettore ha aggiunto: “Con questa quarta edizione, rinnoviamo il nostro impegno a fare dell’università un motore di sviluppo e di inclusione, perché il vero Genio di Palermo risiede nella sua capacità di unire, innovare e ispirare, promuovendo un dialogo vivo e partecipato con la società“.
L’esclusivo cantiere della Martorana: un tesoro restituito alla città
Quest’anno, tra le novità più attese, il festival propone la visita esclusiva al cantiere di restauro del convento della Martorana, ex sede della facoltà di Architettura in via Maqueda, dove sono emersi affreschi di grande valore storico e artistico.
“Un’occasione unica per riscoprire un pezzo di storia che lega il nostro Ateneo alla città” ha sottolineato il Rettore. “Molti ex studenti ricorderanno con nostalgia questi spazi che hanno vissuto durante i loro anni universitari, e potranno vedere in anteprima il lavoro di recupero e valorizzazione che stiamo realizzando“.
Si aggiunge anche l’opportunità di visitare il cantiere dell’ex convento seicentesco di Sant’Antonio da Padova, un altro gioiello architettonico in fase di restauro seguito dal dirigente Antonio Sorce e da Costanza Conti. Questi luoghi rappresentano la memoria viva della città e della sua evoluzione culturale e accademica attraverso i secoli.
La Terza Missione: quando l’Università scende in strada
L’iniziativa, che nasce nel solco della Terza Missione dell’Ateneo, vedrà accademici e personale tecnico-amministrativo uscire dalle aule e dagli uffici per “seminare conoscenza” nei luoghi più affascinanti e talvolta inediti della città.
Una vera e propria caccia al tesoro nel segno della creatività e dell’intraprendenza, con il contributo di oltre cinquanta tra professori universitari, esperti paesaggisti, storici, giornalisti e scrittori, affiancati da cinquanta giovani studenti del Liceo classico Umberto I, seguiti da “colleghi” senior che hanno partecipato alle precedenti edizioni in PCTO.
“Un’edizione ricchissima grazie alla partecipazione di accademici, studiosi, esperti che interpretano la Terza Missione dell’Ateneo,” ha sottolineato Laura Anello, soprintendente artistico di Unipa Heritage e presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori.
“Il Genio di Palermo è un progetto che va oltre il semplice turismo culturale: è un modo per riappropriarsi della propria città, per riscoprirla e reinterpretarla con occhi nuovi“.
Il Parco della Favorita: il quartiere vegetale di Palermo
Un’attenzione particolare sarà dedicata quest’anno al Parco della Favorita, al centro di un’importante operazione di recupero e valorizzazione voluta dal Comune di Palermo e sostenuta da un pool di esperti guidati dal rinomato paesaggista Giuseppe Barbera, cui il Comune ha affidato il compito di immaginare la Favorita del futuro.
“È un modo per esplorare la città e scoprire luoghi e volti inusuali: il Genio non è mai uguale a se stesso; è un grande arricchimento perché al termine ci saremo riappropriati di luoghi preziosi” ha spiegato Maurizio Carta, assessore comunale alla Rigenerazione urbana, delegato dal sindaco Lagalla.
Il professore Barbera, durante la presentazione, ha sottolineato con passione: “La Favorita rappresenta il polmone verde della città, ma anche un museo a cielo aperto di storia, architettura e botanica. Nei nostri percorsi sveleremo i segreti di un luogo che ha tanto da raccontare“.
I tesori nascosti della Favorita: torriglioni, vivaio e poligono di tiro
Il festival proporrà innumerevoli letture del parco urbano: dai monumenti classici alle aree meno conosciute, come il vivaio comunale, il suggestivo poligono di tiro dove sono ancora visibili, incisi nella pietra, i nomi dei militari dell’ultima Guerra mondiale, i “torriglioni” di caccia di re Ferdinando, aperti per la prima volta dopo un meticoloso restauro.
Con Luigi Naselli Flores i visitatori cercheranno di comprendere la biodiversità del Gorgo Santa Rosalia che fece innamorare l’ecologo inglese Hutchinson. Francesco Lo Piccolo, docente di Biblioteconomia, andrà alla ricerca sia dei sovrani Borbone nelle Scuderie reali, nate come magazzini del sommacco, sia delle innumerevoli torri d’acqua, cisterne e fontane della Favorita.
Queste esplorazioni dialogheranno con altre zone verdi della città, come le distese di agrumi di Ciaculli, di cui si sta perdendo memoria, o le ville pubbliche che punteggiano il tessuto urbano palermitano, creando un’esperienza immersiva nel verde storico della città.
Esperienze tra cielo e mare: voli, navigazione e astronomia
“Abbiamo voluto creare un festival che fosse davvero multisensoriale” ha commentato Laura Anello.
“I visitatori potranno letteralmente toccare con mano la bellezza di Palermo, osservarla da prospettive inedite, respirarne la storia e ascoltarne i racconti dalla voce di chi la studia con passione ogni giorno“.
Tra le esperienze più attese tornano i voli sulla città sul Piper cercando il Genio dall’alto, e quest’anno si aggiunge anche la possibilità di sorvolare Palermo in elicottero, per un’esperienza adrenalinica che permetterà di ammirare dall’alto il tessuto urbano. Non mancheranno i viaggi via mare a bordo di Lisca Bianca lungo la costa, alla scoperta di cupole e torri che raccontano secoli di storia e arte.
Per gli appassionati di astronomia, sarà possibile osservare le stelle con i telescopi degli astronomi dell’INAF e gli astrofili dell’ORSA nel cielo sopra la Favorita.
“Le osservazioni astronomiche in un contesto urbano sono una sfida” ha spiegato uno degli astronomi coinvolti, “ma la zona della Favorita offre condizioni sorprendentemente buone per ammirare pianeti, stelle doppie e alcuni oggetti del profondo cielo.”
Arte e cultura: tra musei, collezioni e salotti musicali
I più curiosi potranno contare a una a una le 5000 mattonelle di Stanze al Genio con Pio Mellina, che racconta con entusiasmo: “Ogni mattonella ha una storia da raccontare, un legame con artigiani, famiglie e tradizioni che rischiavano di scomparire. La nostra collezione è un modo per preservare questa memoria e condividerla“.
Al Museo Diocesano sarà possibile scoprire la prima santa Rosalia, guidati dal responsabile scientifico Pierfrancesco Palazzotto, che illustrerà l’evoluzione iconografica della santuzza, dal primo dipinto che la raffigura fino alle rappresentazioni più recenti, un viaggio attraverso l’arte e la devozione popolare.
Gli amanti della musica potranno ascoltare un giovane talento del violoncello o del flauto in un salotto Liberty dove oggi vive un’accademia di alto perfezionamento musicale. Lo storico appassionato Salvatore Savoia ritornerà nel suo amato Museo del Risorgimento, appena riaperto al pubblico, dove si ritroveranno le tracce di Garibaldi tra aneddoti, reperti e memorabilia.
Palermo sotterranea: rifugi, ipogei e camere dello scirocco
Il Genio di Palermo 2025 offrirà anche l’opportunità di esplorare luoghi solitamente inaccessibili, come i rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale. “Questi spazi sotterranei rappresentano un capitolo poco conosciuto della storia cittadina” spiega Pietro Todaro, esperto di ipogei palermitani.
“Nei rifugi si leggono ancora i segni della paura, ma anche della resilienza di una popolazione che ha saputo affrontare uno dei periodi più bui della storia recente.”
La celebre Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla aprirà eccezionalmente le sue porte ai visitatori. “Questi ingegnosi sistemi di raffrescamento naturale” spiega l’agronomo Tommaso La Mantia, “rappresentano un esempio straordinario di architettura bioclimatica ante litteram. I nobili palermitani cercavano refrigerio dal caldo opprimente in questi ambienti sotterranei, dove l’acqua e la pietra creavano un microclima ideale durante le giornate di scirocco“.
Si potrà anche esplorare la frescura ricercata della Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla e la precisione ingegneristica delle canalizzazioni dell’acqua potabile delle sorgenti del Gabriele, un sistema idraulico che ha dissetato la città per secoli.
Scienza e innovazione: laboratori, collezioni e roboti
Con i docenti e i curatori scientifici si scopriranno i laboratori scientifici e le collezioni universitarie: con Giuseppe Genchi ci si immerge tra i motori a reazione e altri meccanismi; con i chimici si entrerà nei laboratori d’epoca a cavallo tra ‘800 e ‘900.
“La scienza ha una storia affascinante” racconta Genchi, “e nei nostri laboratori si possono ammirare strumenti che hanno rivoluzionato il modo di fare ricerca e insegnamento. È un patrimonio che vogliamo condividere con la cittadinanza“.
Al Laboratorio di Robotica i visitatori capiranno che i robot non si sognano neanche di sostituire l’uomo, ma si propongono di aiutarlo; e al Museo Gemmellaro si potranno indossare gli oculos per un’esperienza immersiva in notturna tra i reperti di 500 mila anni fa.
“La tecnologia ci permette di raccontare la preistoria in modo nuovo” spiega il direttore del museo, “creando un ponte tra passato remoto e futuro prossimo“.
Le passeggiate tematiche: la città raccontata passo dopo passo
Le quindici passeggiate tematiche dei tre weekend vedranno le guide autorizzate affiancate dagli esperti tra meraviglie botaniche, tesori d’arte, collezioni scientifiche, spazi pubblici e luoghi privati.
Si cercherà il genio delle poetesse e dei garibaldini, si parlerà di poveri vicoli e grandi affabulatori, si ritroveranno i Florio appena sbarcati a Palermo e si cercheranno gli ultimi Gattopardi per palazzi e tenute.
Con i frati del convento di Santa Maria del Gesù, si cercherà il segno di San Benedetto il Moro, ma si distingueranno anche le tombe famose nel cimitero monumentale.
“Questo luogo racconta la storia delle famiglie più importanti di Palermo” raccontano i frati, “dai Florio ai grandi artisti e intellettuali che hanno segnato la cultura siciliana. È un libro di storia a cielo aperto“.
Ville e palazzi: residenze nobiliari che svelano la storia
Il Genio di Palermo, nume laico della città rappresentato come un vecchio austero che ha ai piedi un cane simbolo di fedeltà e, avvinghiato al braccio, un serpente emblema di continua rinascita, guiderà i visitatori attraverso sontuose dimore storiche.
Si passerà dai salotti di Villa Niscemi a quelli di Villa Boscogrande, tanto amati da Visconti per le riprese del Gattopardo; dai simboli esoterici del principe di Belmonte nella Villa appena restaurata che da lui prende il nome, ai sogni riformisti del principe Carlo Cottone a Villa Castelnuovo.
“Queste residenze nobiliari non sono solo testimonianze di un passato glorioso” spiega uno degli storici dell’arte coinvolti, “ma anche luoghi dove si è fatta la storia culturale e politica della Sicilia, dove sono nate idee che hanno cambiato il volto dell’isola“.
Teatri, chiese e oratori: l’arte che respira
Dal palcoscenico del Teatro Massimo per una visita “dietro le quinte” a quel capolavoro neoclassico che è il Politeama; dal convento di Santa Maria del Gesù al tempio dei nobili inglesi Holy Cross, ai segreti delle Repentite; dall’affresco sopravvissuto di Palazzo Costantino a Palazzo Oneto di Sperlinga che rivive nel segno dell’arte contemporanea, a San Mercurio, l’oratorio che fu la palestra del giovane Serpotta.
Con il botanico Riccardo Guarino si camminerà tra gli alberi di Villa Trabia e tra le “officine” di Palazzo d’Orleans; con la neodottoressa Francesca La Mattina, si leggeranno i simboli di Villa Giulia, mentre la docente di Storia dell’Architettura Fulvia Scaduto si dedicherà alla chiesa di Sant’Andrea degli Aromatari, dove verrà anche allestito un piccolo museo di farmacologia di fine Seicento.
Il futuro del Genio: una chiave di lettura per la città
“Ogni pietra di questa città racconta una storia” conclude il Rettore Midiri, “e il Genio di Palermo è la chiave di lettura per comprenderla e interpretarla. Questo festival è un invito a riscoprire le nostre radici per costruire insieme il nostro futuro“.
Il Genio di Palermo 2025 si preannuncia così come un’occasione unica per riscoprire la città sotto una nuova luce, seguendo il filo rosso che il nume laico palermitano annoda attraverso palazzi, fontane e piazze, nel segno di quella capacità di intuizione e di innovazione di cui l’Università vuole essere incubatore e lievito per le generazioni future.
Grazie alla partecipazione di accademici, studiosi ed esperti, questa quarta edizione promette di essere una vera e propria semina di conoscenza che dalle aule dell’Università e dei luoghi di produzione culturale scende in strada, a fare della cultura un lievito di crescita della comunità.
Per informazioni dettagliate sulle passeggiate e sul programma completo: www.leviedeitesori.it