Un festival che guarda al futuro della contemporaneità siciliana
Gibellina si prepara a vivere un’estate straordinaria con il ritorno delle Orestiadi, il festival che da quarantaquattro anni rappresenta l’anima artistica della città risorta dalle macerie del terremoto. Dal 27 giugno al 3 agosto, la manifestazione diretta da Alfio Scuderi celebrerà il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla città belicina, che nel 2026 diventerà la prima Capitale dell’arte contemporanea italiana.
La direzione artistica ha scelto come filo conduttore “ascoltando il passato, guardando al futuro“, un motto che racchiude perfettamente l’essenza di un territorio che ha saputo rinascere attraverso l’arte contemporanea. Le Orestiadi 2025 si articoleranno in due momenti distinti: una grande anteprima itinerante per la città il 27 e 28 giugno, seguita dal festival vero e proprio dal 4 luglio al 3 agosto negli iconici spazi del Baglio Di Stefano e del Cretto di Burri.
L’anteprima: quando Gibellina diventa città teatro
L’innovativa anteprima del festival trasformerà Gibellina in un grande palcoscenico urbano durante “La notte del Contemporaneo“. Il 27 giugno sarà dedicato alla figura di Emilio Isgrò, uno dei padri fondatori del festival che con la sua Orestea ispirò il nome della manifestazione. La giornata vedrà la presentazione del suo ultimo libro e le letture dal testo “San Rocco legge la lista dei miracoli e degli orrori” a cura di Vincenzo Pirrotta.
Tuttavia, sarà il 28 giugno a regalare il momento più spettacolare dell’anteprima. Dal tramonto, Gibellina si trasformerà in un percorso artistico unico dove le opere d’arte urbana prenderanno vita attraverso performance originali che fondono musica, teatro e arti visive. Il Sistema delle Piazze di Franco Purini e Laura Thermes risuonerà con i “Suoni dalle piazze” elaborati da Angelo Sicurella, mentre il Palazzo di Lorenzo di Francesco Venezia ospiterà il solo di Alexander Balanescu.
La serata proseguirà nell’Anfiteatro della Chiesa Madre di Ludovico Quaroni con l’omaggio a Ennio Morricone “More Morricone” di Ferruccio Spinetti e Giovanni Ceccarelli. La Città di Tebe di Pietro Consagra rivivrà attraverso le canzoni di Lucio Dalla nell’interpretazione di Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite con “L’anno che verrà”. Infine, la Porta verso il Cremlino chiuderà la notte con il percorso sonoro ispirato a David Lynch curato da N.A.I.P “Silencio”.
Il cuore del festival: classici e contemporaneità in dialogo
Dal 4 luglio inizierà il programma principale delle Orestiadi, che vedrà alternarsi teatro, musica e performance nei luoghi simbolo di Gibellina. Shakespeare aprirà le danze con “Macbeth vs Macbteh” diretto da Sergio Rubini, dimostrando ancora una volta come il classico possa diventare contemporaneo nella visione artistica gibellina.
La musica avrà un ruolo centrale nella programmazione, con omaggi ai grandi della canzone italiana. Sotto la Montagna di Sale di Mimmo Paladino, Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazzariello renderanno omaggio a Pino Daniele con “Il Cielo è pieno di stelle”. Il festival confermerà inoltre la sua vocazione per la narrazione fiabesca con “Il canto della sirena” di Emma Dante, definito dalla regista come “una storia, drammatica come sono le favole, ma leggera com’è la brezza del mare“.
Tra i momenti più attesi, il debutto alle Orestiadi di Antonio Latella con “Wonder women”, un testo scritto con Federico Bellini che racconta la storia di una ragazza vittima di stupro nella sua lotta per la verità. Non mancherà il ritorno di Ascanio Celestini con “Poveri Cristi”, mentre Ugo Giacomazzi e Luigi Di Ganci presenteranno “Mezzi sogni d’estate” con la loro compagnia di ragazzi e ragazze Down.
Il centenario di Camilleri e la chiusura al Cretto
Il festival renderà omaggio ad Andrea Camilleri nel centenario della sua nascita attraverso un doppio appuntamento che inizierà al Baglio di Stefano il 25 luglio con “Gran circo Taddei” nella mise en espace di Alessio Piazza e l’omaggio musicale “Zara Zabara” di Olivia Sellerio con le canzoni scritte per Montalbano. L’omaggio proseguirà al Cretto di Burri il 31 luglio con Luca Zingaretti che leggerà “Autodifesa di Caino”, l’ultimo testo dell’autore siciliano.
Come da tradizione, le Orestiadi si chiuderanno al Cretto di Burri con tre appuntamenti imperdibili al tramonto. Dopo Camilleri, l’1 agosto andrà in scena “Un’Orestea contemporanea” con Isabella Ragonese, le musiche di Rodrigo D’Erasmo e Francesco Scianna. Il gran finale del 3 agosto sarà affidato a Danilo Rea con il suo omaggio a Fabrizio De André, completando idealmente il viaggio musicale iniziato con Dalla e Morricone.
Istituzioni unite per il rilancio culturale
Il sostegno istituzionale alle Orestiadi sottolinea l’importanza strategica del festival per il territorio siciliano. L’assessore regionale al Turismo Elvira Amata ha dichiarato che “il turismo in Sicilia è storia, cultura, natura e, grazie ad un esempio virtuoso come Gibellina, il turismo nell’isola è anche arte contemporanea“. Francesco Scarpinato, Assessore ai Beni culturali e dell’identità siciliana, ha ricordato come le Orestiadi rappresentino la testimonianza del progetto visionario di Ludovico Corrrao che ha immaginato la ricostruzione della città con il prezioso contributo degli artisti.
Francesca M. Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi, ha evidenziato come la programmazione di quest’anno metta “al centro il dialogo tra arte e teatro per evidenziare il successo di una scommessa” che ha visto protagonisti “i più grandi artisti italiani e stranieri: l’arte per ridare speranza e ragioni per vivere a una popolazione devastata dal lutto“.
Un invito alla scoperta dell’arte contemporanea siciliana
Le Orestiadi 2025 rappresentano molto più di un semplice festival estivo: sono la celebrazione di un modello unico di rinascita culturale che ha trasformato Gibellina in un laboratorio permanente di contemporaneità. La manifestazione offre al pubblico l’opportunità irripetibile di vivere l’arte in spazi d’eccezione, dove ogni performance dialoga con architetture e opere che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea italiana.
Con il riconoscimento di Capitale dell’arte contemporanea 2026 alle porte, questa edizione delle Orestiadi assume un significato ancora più profondo, rappresentando il ponte ideale verso un futuro che conferma Gibellina come punto di riferimento nazionale per la sperimentazione artistica. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di arte contemporanea che vogliono scoprire come la cultura possa trasformare un territorio e renderlo protagonista di una narrazione artistica unica al mondo.
I biglietti sono acquistabili online per non perdere l’occasione di vivere questa straordinaria esperienza artistica nel cuore della Sicilia contemporanea.