Donne e Potere: il lascito di Costanza d’Altavilla risuona nell’Italia contemporanea

Da regina normanna a simbolo di emancipazione femminile: presentato all'ARS un volume che attraversa nove secoli di storia

di Filippo Zimbili

L’eredità di una sovrana che sfidò il suo tempo

Il magnifico Palazzo dei Normanni di Palermo ha ospitato ieri un evento di straordinaria rilevanza culturale: la presentazione del volume “Costanza d’Altavilla. Donne e potere, pubblicato dalla Commissione di vigilanza sulla Biblioteca dell’Assemblea regionale siciliana. L’incontro ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo istituzionale, accademico e culturale, riunite per esplorare il complesso rapporto tra donne e potere attraverso i secoli, partendo dalla figura emblematica di Costanza d’Altavilla.

La regina normanna, vissuta tra il 1154 e il 1198, rappresenta infatti un caso paradigmatico di donna al potere in un’epoca dominata da uomini. Il volume, presentato nell’ambito di un più ampio convegno tenutosi l’8 maggio, offre una prospettiva innovativa sulla sua figura, trasformandola da personaggio storico a simbolo di una riflessione contemporanea sulla presenza femminile nelle sfere decisionali.

Abbiamo voluto aprire un dibattito qualificato sul ruolo delle donne nelle istituzioni, ieri e oggi” ha dichiarato Marianna Caronia, Presidente della Commissione Biblioteca dell’ARS, “per affrontare temi ancora non risolti della parità e della rappresentanza delle donne, nonché del loro contributo alla vita sociale e politica del paese“.

Un dialogo tra passato e presente

La prima sezione del volume, “Lettera a Costanza“, adotta un approccio narrativo originale attraverso un immaginario epistolare che ripercorre la vita dell’imperatrice. Emergono così le sfaccettature di una donna “costretta” a diventare regina, madre del celebre Federico II e reggente del Regno di Sicilia. Particolarmente toccante è il racconto della sua prigionia a Salerno, quando Costanza dimostrò straordinario coraggio affrontando il popolo, esempio di quella resilienza che ancora oggi caratterizza molte donne in posizioni di leadership.

Durante l’evento, moderato dal giornalista Dario Matranga, sono intervenute le componenti della Commissione Roberta Schillaci e Valentina Chinnici, insieme a figure di spicco come Maria Concetta Di Natale della Fondazione Sicilia, Adriana Chirco di Italia Nostra, il professor Giorgio Scichilone dell’Università di Palermo, la Procuratrice Aggiunta Annamaria Picozzi e la giornalista Stefania Petyx.

Il filo rosso dell’emancipazione femminile

La seconda parte dell’opera, intitolata “Donne e potere“, traccia un  , collegando figure come Artemisia Gentileschi, Olympe de Gouges e le protagoniste del Risorgimento, per arrivare infine alle donne della Costituente italiana, tra cui spicca la siciliana Ottavia Penna.

Il volume offre inoltre riferimenti alla recente pubblicazione “Le donne siciliane al Parlamento nazionale e regionale” (marzo 2025), testimonianza dell’impegno dell’Assemblea nel preservare e valorizzare la memoria storica femminile. Come sottolineato nel testo: “Conoscere Costanza significa interrogarsi su cosa significhi essere donna al potere, in un equilibrio tra autorità e vulnerabilità, ancora oggi sfidato da stereotipi e disparità“.

Un invito alla riflessione contemporanea

La presentazione di questo volume rappresenta molto più di un evento culturale: è un’occasione per riflettere su quanto il cammino verso l’uguaglianza di genere sia ancora incompiuto. Nonostante i progressi compiuti dal medioevo a oggi, dalle battaglie per il suffragio universale fino alle più recenti conquiste in ambito di diritti civili, le donne continuano a fronteggiare ostacoli significativi nell’accesso alle posizioni di potere.

L’iniziativa dell’ARS invita dunque tutti i cittadini, studiosi e studenti a riscoprire figure come Costanza d’Altavilla non solo come personaggi storici, ma come fonti d’ispirazione per continuare a costruire una società più equa e inclusiva. Un patrimonio culturale che appartiene all’intera comunità e che merita di essere approfondito, discusso e celebrato.

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